giovedì 1 dicembre 2011

SQUADRA DI SERIE C1 MULTATA PER COLPA DEL FOTOVOLTAICO

C'era una volta e a dire la verità c'è in questo momento, una società piccola ma dal passato glorioso di Lega Pro ,ex serie C1, la Spal che cerca di finanziarsi con una attività degna di lode : energia rinnovabile!
Fin qui potremmo solo dire che la notizia è veramente bella, ed in linea con gli sviluppi tecnologico-energetici di questi anni.
Ma come in ogni favola che si rispetti...c'è sempre un LUPO CATTIVO, almeno dal punto di vista della SPAL :)
In questa storia il LUPO CATTIVO è rappresentato dalla FIGC.
Quindicimila euro di ammenda comminati dalla commissione disciplinare "per aver avviato un'attività commerciale finalizzata alla realizzazione di un impianto fotovoltaico, violando così quanto disposto dalla legge 91 del 1981. Sono stati inoltre inibiti per quattro mesi Cesare Butelli e Luca Bena, legali rappresentanti del club".






IL FATTO:
La Spal ha investito in una una vecchia discarica in disuso alla
periferia di Ferrara, la "Casaglia": 63.000 pannelli solari per la produzione di energia per 7.000 famiglie.  L'energia nella rete di distribuzione dell'Enel, i proventi della vendita nella casse della polisportiva. Una svolta verso il futuro di una piccola società.


LA LEGGE:
C'è una vecchia norma, comunque tuttora vigente e, finchè non sarà modificata, deve essere necessariamente rispettata.
L'articolo 10 comma 2 della legge, che risale a 30 anni fa, impone alle società calcistiche di svolgere esclusivamente attività sportive ed attività ad esse connesse o strumentali, escludendo ogni altra iniziativa economica.

LE REAZIONI

Il presidente della SPAL comunque non ha intenzione di mollare. "Certamente verranno aditi ulteriori gradi di giudizio, anche perchè qui non si tratta della ammenda di 15.000 euro che chiude la questione. Questa decisione penalizza gli invvestimenti sul vivavio, sui tecnici. L'impossibilità di mettere a bilancio una somma del genere, un milione e duecentomila euro su una budget complessivo di due milioni e mezzo, creerebbe problemi anche con la Covisoc. Scatterebbe il deferimento, arriverebbero le penalizzazione e ci sarebbe il serio rischio della cancellazione".

IL COMUNICATO UFFICIALE DELLA SPAL 
 Successivamente anche la società ha fatto sapere la propria posizione in un comunicato ufficiale: "La società prende atto con sorpresa e profonda amarezza della sentenza emessa dalla commissione disciplinare della Federcalcio in merito all'operazione fotovoltaico. In sostanza il dispositivo della sentenza afferma che ciò che fa Spal è giusto ma illegittimo. Faremo ricorso e proseguiremo la nostra battaglia su due fronti. Da un lato per affermare, a vantaggio e tutela generale, il principio che ciò che è giusto deve diventare anche lecito: questo significherà impegnarsi per la modifica di una normativa ormai obsoleta (come riconosce la stessa commissione disciplinare della Figc) che impedisce alle società sportive professionistiche di sviluppare attività collaterali che ne garantirebbero una sussistenza oggi assai incerta e tribolata per tutte quelle di Prima e Seconda Divisione. Il secondo invece è per rivendicare il nostro diritto soggettivo e ribadire che Spal è già oggi - pur in presenza della vigente normativa - titolata per ottenere legittimamente il ristorno di quote derivanti dalla produzione di energia fotovoltaica, avendo la società alienato il possesso degli impianti e ricevendo di fatto solo una sorta di sponsorizzazione a compenso del progetto a suo tempo promosso e sviluppato".

IL FINALE

Questa favola per adesso non ha un finale...aspettiamo di capire cosa succederà, certi che entrambi i protagonisti della storia hanno le loro ragioni...

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